"Basta omofobia nel Consiglio Comunale di Trieste!"

Secondo il consigliere Tuiach “per i gay c’è il carcere o la pena di morte”. Ieri il presidio di Arcigay Trieste/Gorizia.

21 / 2 / 2021

“Grande solidarietà da parte di tutte le forza politiche, ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte.” Queste le parole di Fabio Tuiach, consigliere comunale di Trieste. Eletto dapprima con la Lega, poi passato a Forza Nuova e ora esponente del gruppo di maggioranza, Tuiach pubblica questo messaggio in reazione al pestaggio dell’esponente della comunità LGBTQI triestina Andrea Pasini, avvenuta nella serata di martedì 16 febbraio in un’osmiza di Monrupino.

post facebook Tuiach Trieste

La matrice dell’aggressione è ancora ignota, eppure non si esclude che dietro si celino odio e omofobia. In ogni caso tutta la comunità LGBTQI e molti esponenti politici locali di centrosinistra, ma non solo, si sono espressi con parole di supporto e solidarietà nei confronti di Andrea. Il consigliere Tuiach invece ha fatto scandalo con un suo post apertamente omofobo – pubblicato sul social russo Vontakte probabilmente per paura di essere censurato da Facebook – in cui riporta alla luce pratiche di persecuzione nei confronti degli omosessuali, e non perde nemmeno l’occasione per schierarsi contro l’accoglienza delle persone immigrate, in particolare quelle in fuga da paesi arabi (cfr. “e per questo loro non accolgono uomini palestrati in fuga da paesi omofobi”).

La risposta degli altri partiti non ha tardato ad arrivare. La capogruppo del Movimento 5 stelle afferma che così facendo Turiach sta “sdoganando un comportamento che deve essere invece condannato e censurato”. Il centrosinistra unito (PD, IV, Open FVG e Cittadini) incita il sindaco e la giunta a dissociarsi non solo da questo post, ma anche da quanto accaduto in occasione della Giornata della Memoria – quando l’esponente di destra aveva pubblicato una foto di Hitler. Anche il nuovo spazio politico cittadino Adesso Trieste fa sentire la propria voce in merito, richiedendo le dimissioni immediate di Tuiach, “Se non intende farlo, il sindaco Dipiazza deve chiarire se il consigliere fa parte della sua maggioranza o meno, e il prefetto deve rimuoverlo dal suo ruolo”. Le richieste che arrivano da quasi tutti i fronti sono quindi quelle di una presa di distanza immediata da parte del sindaco e della giunta comunale da quanto detto dal suo consigliere.

Anche le cittadine e i cittadini non sono rimaste a guardare. Sabato 20 febbraio, in Piazza Unità d’Italia, c’è stato un presidio “Basta omofobia nel Consiglio Comunale”, organizzato da Arcigay Trieste/Gorizia. Dalla pizza si alza una voce unanime: dalla soppressione delle iniziative per il contrasto degli stereotipi di genere, al negare la sala matrimoni per le unioni civili o la piazza e il patrocinio del FVG Pride 2019, il comune ha dimostrato già troppe volte la sua omolesbobitransfobia. É ora di dire basta!