Riappropriamoci di ciò che è nostro

Bologna - #6D corteo studentesco: Riprenditi il futuro, Riprenditi la città!

Appuntamento ore 9:00 Piazza San Francesco

5 / 12 / 2012

“SOLTANTO chi non vuol vedere ciò che ha sotto gli occhi può ridurre ad una questione di ordine pubblico la mobilitazione contro l’austerità, per il lavoro e il welfare che ha riempito mercoledì le piazze d’Europa.”  E’ difficile trovare parole migliori di quelle usate da Ezio Mauro per raccontare la giornata del 14 novembre e per leggere in modo più oggettivo e comprensibile possibile la fase di mobilitazioni che stiamo attraversando. 

Il 14 novembre,  infatti,  è stato qualcosa di più di una semplice tappa nelle mobilitazioni autunnali.

 Prima di tutto chi è sceso in piazza è stato in grado di configurare lo spazio in cui si stanno muovendo queste mobilitazioni; quello europeo e dei movimenti europei che, dopo aver lanciato a Madrid lo slogan e il progetto di “Toma la Huelga”, è riuscito a diffonderlo e a praticarlo nelle piazze.

In Italia non solo si è rotta definitivamente quella “pax montiana” tanto celebrata dagli stessi Monti e Napolitano ma, chi è sceso in piazza è riuscito anche ad indicare una via alternativa all’austerity e ai tecnici. Chi è sceso in piazza, in prevalenza studenti delle superiori e lavoratori del mondo della formazione, ha avuto la capacità di non parlare solo di tagli alle scuole e di problematiche specifiche. Chi è sceso in piazza ha, in primo luogo, dimostrato di voler riprendersi il proprio spazio di partecipazione attiva nelle decisioni sul proprio futuro, ed è per questo che la difesa dei diritti e la battaglia contro i tagli sono stati subito inseriti in un discorso contro l’austerità e per un nuovo welfare.  Le occupazioni, il 24 N, le mobilitazioni, i flash mob delle settimane successive ci hanno parlato proprio per questi motivi di una “spinta costituente”.

A Bologna abbiamo visto proprio questo “sentimento” quando gli studenti hanno spontaneamente e senza troppe difficoltà determinato la piazza conclusiva in cui sono confluiti i 4 cortei diversi che si muovevano in città, rompendo tutte quelle dinamiche rappresentative se non autorappresentative che purtroppo, troppo spesso sovradeterminano scioperi, cortei, e spazi di movimento in generale.

A Bologna lo sciopero è stato ripreso perché dal giorno successivo al 14 è partita tra gli studenti quella “spinta costituente” che ha portato al moltiplicarsi delle occupazioni, delle autogestioni, delle assemblee, degli spazi di discussione e delle mobilitazioni. Abbiamo attraversato questi spazi in tutte le forme possibili perché anche noi il 13 N ci siamo ripresi lo sciopero occupando uno spazio che parla lo stesso linguaggio degli studenti e dei lavoratori scesi in piazza. Làbas è il progetto che tenta di connettere un’intera generazione che vuole tornare a decidere sul proprio futuro attraverso pratiche di riappropriazione, guardando e costruendo i beni comuni, reclamando un nuovo welfare.

Il 14 novembre una via l’ha indicata chiaramente , quella è la strada che percorreremo , partendo però anche dalla complessità e dalle contraddizioni che sono emerse in queste settimane. Perché se queste mobilitazioni stanno parlando un linguaggio comune, non settoriale e generale, dobbiamo capire perché invece altre fasce della popolazione, o meglio della generazione “no future”, sembrano in alcuni casi non dare alcun segno di “vita”. La strada che abbiamo intrapreso e compreso dalle mobilitazioni di questo mese è quella delle assemblee, della gestione in comune e dell’organizzazzione, delle occupazioni e delle riappropriazioni, ma è anche e soprattutto la strada delle pratiche, dei simboli e dei linguaggi che si creano quando entra in gioco una discussione orizzontale e partecipata realmente. E’ questa la strada che scegliamo per contrapporre i nostri desideri, le nostre relazioni e la nostra vita alla miseria dei linguaggi e dei rapporti tecnici e finanziari.

E’ proprio questa la strada che ci porta a stare necessariamente nella data di sciopero del 6 dicembre in cui molti operai saranno in piazza.

Questo è Làbas, questo è guardare all’assalto!

Appuntamento ore 9:00 piazza San Francesco
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Làbas