Dopo la partecipata assemblea pubblica di ieri sera al Rettorato occupato e la decisione di uscire in un corteo selvaggio che è andato a bloccare la circolazione del centro cittadino, questa mattina gli studenti e le studentesse dell'Onda si sono ritrovati alle porte del Rettorato, in occasione del Senato Accademico per fa prendere una presa di posizione chiara e netta sugli arresti di ieri.
Trovando le porte nuovamente chiuse ed incatenate, l'Onda ha rotto quel vergognoso muro di silenzio che da ieri avvolge L'Università di Bologna.
Dopo l'occupazione di varie stanze del Rettorato, gli studenti e le studentesse dell'Onda sono arrivati al privatissimo studio del Magnifico Rettore Calzolari.
Con non poche diffcoltà, tra cui la presenza della Digos di cui il Rettore e i pro-Rettori sempre si circondano, l'Onda è riuscita a strappare la possibilità di inviare due fax dagli uffici del Rettorato: uno indirizzato ai quattro ragazzi incarcerati alla casa circondariale della Dozza e l'altro alla Procura di Torino.
Di seguito i due fax
“Dal rettorato occupato dell'Alma Mater Studiorum, nonostante l'Università non abbia voluto prendere una posizione sui vostri arresti, siamo dentro a questo ufficio per esprimervi tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Non sarà con il carcere che fermeranno la nostra voglia di libertà.
Marco, Alle, Ernesto, Zua... siamo con voi.
Un abbraccio collettivo, student* dell'Onda Anomala Bologna”
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“All'attenzione della Procura di Torino
Dal Rettorato occupato dell'Alma Mater Studiorum, ribadiamo che l'Università è uno spazio di confronto e della libera espressione di dissenso, ed esprimiamo massima solidarietà agli studenti incarcerati ingiustamente.
Università di Bologna, studenti e studentesse dell'Onda”