Calais - Migranti, invisibili e braccati

4 / 10 / 2010

CALAIS, MIGRANTI INVISIBILI E BRACCATI

E' passato un anno dallo smantellamento della "giungla" di Calais, i migranti sono diventati invisibili e tutto apparentemente è rientrato nell'ordine voluto dal Ministero dell'immigrazione e dell'identità nazionale. Ma gli 'stranieri' continuano ad arrivare e la polizia si accanisce come sempre mentre gli abitanti della regione nel frattempo si attivano per trovare soluzioni temporanee, per offrire aiuto e rendersi disponibili come possono. Sono passati più di dieci anni e qui, sulla costa che guarda l'isola britannica, i migranti che vogliono raggiungere l'Inghilterra continuano ad essere braccati e respinti.

Le autorità locali dichiarano che non c'è "alcuna soluzione", ma c'è un prima e un dopo "giungla".  Il numero dei migranti è diminuito, non quellodelle forze dell'ordine. La sproporzione rende ancora più facilereprimere, arrestare e respingere. La polizia arriva regolarmente,aggredisce con estrema violenza, spara lacrimogeni ogni volta che trovapiù di una decina di migranti ad alloggiare in tenda, sotto un ponteoppure se occupano un immobile abbandonato.Non si vedono più le file di migranti con i pochi beni personali nelleborse o nei carrelli dei supermercati ma gruppi di non più di due o tre,massimo cinque persone che durante il giorno cercano di sistemarsi sullepanchine, nei parchi o lungo le rive dei canali, e nelle vicinanze dellastazione. Si ritrovano insieme solo al momento della distribuzione deipasti assicurata dalle associazioni in locali recintati con reti e sbarremetalliche dove i CRS (corpo  antisommossa della polizia) sbarcano earrestano. 

Ed è solo l'aumento degli arresti e dei respingimenti chespiega l'abbassamento censito della presenza dei migranti a Calais.Médecins du Monde stima che il numero quotidiano di migranti sia passatoda mille a duecento. Per chi parla di 'cifre' e di 'pulizia' dei terreni,lo smantellamento della "giungla" è un successo.

Chi invece sfugge aguerre e condizioni di vita difficili non rinuncia a tentare il passaggio,sono decine ogni settimana e ogni città della costa diventa una tappaverso il punto di arrivo. Provano l'attraversamento in ogni porto francese e poi se non ci riescono vanno in Belgio o in Olanda.Marina Nebbiolo