Contro la guerra, in difesa del Rojava: corteo sabato 26 ottobre a Milano

Appuntamento alle 14,30 alla fermata metro Palestro

21 / 10 / 2019

L’appello di Defend Rojava Milano per un corteo nel capoluogo lombardo contro la guerra in Siria del Nord ad opera della Turchia. L’appuntamento è sabato 26 ottobre alle 14,30 alla fermata metro Palestro. Il corteo finirà con un assedio al consolato turco.

Nei primi 10 giorni la guerra sporca della Turchia contro la Federazione della Siria del Nord e dell’Est ha fatto più di 200 vittime, oltre 600 feriti, quasi 300.000 sfollati. Obiettivi privilegiati non solo le Forze democratiche siriane, ma anche civili, strutture mediche, convogli umanitari e giornalisti. L’operazione militare turca contro il Rojava avviene con l’assenso degli Stati Uniti e della NATO, il tacito accordo con il regime di Assad, il patto di coesistenza con la Russia.

A cosa puntano tutti gli attori interessati? A far tornare rapidamente la regione nel caos per conquistare più territorio e influenza politico-militare possibile, anche a costo di permettere il ritorno di Daesh (ISIS) e dei rigurgiti jihadisti non solo in Siria e Iraq, ma anche a livello internazionale. I e le combattenti curdo-arabe e internazionalisti che hanno resistito a Serkanyie, Tel-Abyad, Kobane lo hanno fatto per tutta l’umanità.

Dietro l’accordo delle cancellerie internazionali, la grande minaccia di genocidio che Ankara non ha mai nascosto: non soltanto contro i curdi, “il grande nemico”, ma anche contro le popolazioni arabe, assire, siriache, cristiane, musulmane, yazide che in 7 anni hanno costruito l’unica opzione di pace e stabilità democratica, eguaglianza e libertà del Medio Oriente: il Confederalismo democratico e la rivoluzione sociale, ecologista e femminista.

Né l’Unione Europea né i singoli paesi membri sono stati in grado ancora una volta di prendere una reale posizione di condanna e misure di risposte: prosegue l’accordo UE-Grecia-Turchia sulla pelle dei migranti per soddisfare le domande più securitarie e populiste della società europea; proseguono intatti gli accordi commerciali su tutti i livelli, a cominciare dalla compravendita di armi (fatta eccezione per pochi paesi).

Sabato 26 ottobre scendiamo in piazza da tutto il centro-nord del paese sotto la parola d’ordine unitaria “Defend Rojava”, contro la guerra genocidaria dello Stato turco e la spartizione della Siria del Nord e dell’Est.
Al governo italiano e alle forze politiche istituzionali chiediamo:

• Blocco completo e immediato del commercio di armi con la Turchia e della produzione su licenza italiana in Turchia
• Ritiro dei militari italiani schierati sul confine turco-siriano e fuoriuscita dalla missione NATO “Active Fence”
• Impegnarsi per una No-Fly Zone sulla Siria del Nord e dell’Est
• Fuoriuscita dagli accordi europei che appaltano alla Turchia e ai cosiddetti “paesi terzi sicuri” la gestione dei flussi migratori
• Interruzione immediata delle relazioni finanziarie e delle linee di credito delle banche italiane – Unicredit e Intesa San Paolo in testa – alle aziende costruttrici e carbonifere turche

Il corteo finirà con un ASSEDIO AL CONSOLATO TURCO, contro il tiranno sanguinario Erdogan.
Portate: pentole, padelle, tamburi, fischietti, maracas e FACCIAMOCI SENTIRE!!!