L’appello di Defend Rojava Milano per un corteo nel capoluogo lombardo contro la guerra in Siria del Nord ad opera della Turchia. L’appuntamento è sabato 26 ottobre alle 14,30 alla fermata metro Palestro. Il corteo finirà con un assedio al consolato turco.
Nei primi 10 giorni la
guerra sporca della Turchia contro la Federazione della Siria del Nord e
dell’Est ha fatto più di 200 vittime, oltre 600 feriti, quasi 300.000 sfollati.
Obiettivi privilegiati non solo le Forze democratiche siriane, ma anche civili,
strutture mediche, convogli umanitari e giornalisti. L’operazione militare turca
contro il Rojava avviene con l’assenso degli Stati Uniti e della NATO, il
tacito accordo con il regime di Assad, il patto di coesistenza con la Russia.
A cosa puntano
tutti gli attori interessati? A far tornare rapidamente la regione nel caos per
conquistare più territorio e influenza politico-militare possibile, anche a
costo di permettere il ritorno di Daesh (ISIS) e dei rigurgiti jihadisti non
solo in Siria e Iraq, ma anche a livello internazionale. I e le combattenti
curdo-arabe e internazionalisti che hanno resistito a Serkanyie, Tel-Abyad,
Kobane lo hanno fatto per tutta l’umanità.
Dietro l’accordo
delle cancellerie internazionali, la grande minaccia di genocidio che Ankara
non ha mai nascosto: non soltanto contro i curdi, “il grande nemico”, ma anche
contro le popolazioni arabe, assire, siriache, cristiane, musulmane, yazide che
in 7 anni hanno costruito l’unica opzione di pace e stabilità democratica,
eguaglianza e libertà del Medio Oriente: il Confederalismo democratico e la
rivoluzione sociale, ecologista e femminista.
Né l’Unione Europea
né i singoli paesi membri sono stati in grado ancora una volta di prendere una
reale posizione di condanna e misure di risposte: prosegue l’accordo
UE-Grecia-Turchia sulla pelle dei migranti per soddisfare le domande più
securitarie e populiste della società europea; proseguono intatti gli accordi
commerciali su tutti i livelli, a cominciare dalla compravendita di armi (fatta
eccezione per pochi paesi).
Sabato 26 ottobre
scendiamo in piazza da tutto il centro-nord del paese sotto la parola d’ordine
unitaria “Defend Rojava”, contro la guerra genocidaria dello Stato turco e la
spartizione della Siria del Nord e dell’Est.
Al governo italiano
e alle forze politiche istituzionali chiediamo:
• Blocco completo e
immediato del commercio di armi con la Turchia e della produzione su licenza
italiana in Turchia
• Ritiro dei
militari italiani schierati sul confine turco-siriano e fuoriuscita dalla
missione NATO “Active Fence”
• Impegnarsi per
una No-Fly Zone sulla Siria del Nord e dell’Est
• Fuoriuscita dagli
accordi europei che appaltano alla Turchia e ai cosiddetti “paesi terzi sicuri”
la gestione dei flussi migratori
• Interruzione
immediata delle relazioni finanziarie e delle linee di credito delle banche
italiane – Unicredit e Intesa San Paolo in testa – alle aziende costruttrici e
carbonifere turche
Il corteo finirà
con un ASSEDIO AL CONSOLATO TURCO, contro il tiranno sanguinario
Erdogan.
Portate: pentole,
padelle, tamburi, fischietti, maracas e FACCIAMOCI SENTIRE!!!