Empoli - Il Csa Intifada annuncia prossime iniziative della Campagna "Non ci Provate"

Comunicato stampa del 21.01.2013

21 / 1 / 2013

Domenica 20 gennaio al Centro Sociale Intifada si è svolta una partecipata assemblea per organizzare i prossimi passi della Campagna “NON CI PROVATE!”.

Tra attivisti delle varie associazioni e gruppi che vivono lo spazio e animano la Comunità in Resistenza abbiamo concordato che dai prossimi giorni faremo sentire la nostra parola e promuoveremo iniziative pubbliche per difendere l'Intifada dalle manovre speculative e per niente democratiche dei nuovi poteri al governo della nostra città.

Ormai è chiaro a tutti che sono cambiati gli equilibri all'interno dei poteri forti ad Empoli. Quelli che si sono presentati come il “nuovo” in realtà cominciano subito a mostrare il loro atteggiamento conservatore, che invece di ascoltare i cittadini e le istanze che emergono dalla società, chiudono ogni spazio di democrazia, pensando solo ai loro interessi a quelli delle lobby economiche che stanno dietro di loro.

Lo abbiamo visto venerdì scorso, quando al consiglio comunale in cui si votava il nuovo piano regolatore -un consiglio comunale pubblico che per legge è aperto alla cittadinanza- l'amministrazione ha fatto schierare un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa che ha impedito l'accesso a 150 persone.

Un comune come quello di Empoli che ormai da tanti anni non ha costruito edilizia popolare, arrivando addirittura a svenderla a prezzi irrisori, oggi si inventa questo giochino di voler costruire proprio dove da 25 anni c'è uno dei punti di riferimento del dissenso nel nostro territorio.

Noi non caschiamo nella sporca strategia che vogliono creare, ossia quella di alimentare una guerra fra poveri.

Sappiamo bene che siamo di fronte ad un' emergenza abitativa.

Sono alcuni anni che lo abbiamo denunciato, con i tanti casi di sfrattati che abbiamo sostenuto  in questi anni.

Quando denunciavamo una situazione di emergenza abitativa diffusa che stava esplodendo a causa della crisi, l'amministrazione faceva finta di non vedere il problema e ci rispondeva che erano solo casi  limitati.

Occupammo pure uno stabile pubblico allora abbandonato da anni in via Barzino come iniziativa per mostrare uno dei tanti luoghi di proprietà pubblica lasciati all'abbandono, che potevano essere utilizzati per le famiglie che ne necessitavano.

Quindi, che non ci prendano in giro con la storia delle case popolari!

Il nostro centro sociale non costa un euro al comune; i soldi che abbiamo ricevuto in questi anni sono solo quelli per realizzare il cinema gratuito che organizziamo ogni estate alle scuole elementari di Ponte a Elsa, l'unica iniziativa di socialità presente in questo quartiere-dormitorio, dimenticato dalle istituzioni e carente di servizi.

Ci rivolgiamo a questi “nuovi” politici: se pensate di annullare il dissenso e quel poco di socialità che è rimasto sul territorio e soprattutto se pensate di fare questo per i vostri sporchi affari, sia economici che elettorali, vi state sbagliando di grosso!

Abbiamo perciò deciso di avviare un lavoro di inchiesta collettivo per analizzare le politiche urbanistiche e la gestione del territorio di  questi anni e comprendere le manovre messe in atto dalle lobby politico-affaristiche che spacciano i loro affari per questioni di interesse pubblico.

Pensiamo che questo percorso di inchiesta possa servire anche ad aprire una discussione pubblica riguardo ad una gestione veramente partecipata della nostra città; per questo invitiamo tanti altri ad apportare contributi e informazioni a questa riflessione.

NON CI PROVATE IL CSA INTIFADA NON SI TOCCA!

Ci sentiamo nei prossimi giorni.

Comunità in Resistenza/Csa Intifada Empoli