Fonte: la Repubblica online 31.08.09

Migranti: clandestini o richiedenti asilo? La Ue vuole notizie sul respingimento

Dopo le notizie riguardanti un gommone con 75 persone a bordo rimandato in Libia l'Europa chiede i dettagli dell'accaduto a Italia e Malta, per poter valutare la situazione

1 / 9 / 2009

Un portavoce di Bruxelles: "Gli Stati devono astenersi dal respingere una persona se potrebbe rischiare di essere sottoposta a tortura, a pene o trattamenti inumani"

BRUXELLES - La Commissione europea "è a conoscenza" delle ultime notizie riguardanti il respingimento verso la Libia, ieri, di un gommone con 75 migranti, tra i quali 15 donne e tre minori, provenienti probabilmente da Eritrea e Somalia, e "invierà una richiesta di informazioni ai due Paesi interessati, Italia e Malta, per poter valutare la situazione". Lo ha annunciato a Bruxelles un portavoce dell'esecutivo comunitario, Dennis Abbott.

"La Commissione sottolinea che qualunque essere umano ha diritto di sottoporre una domanda che gli riconosca lo statuto di rifugiato o la protezione internazionale", ha aggiunto Abbott, ricordando poi quanto aveva già affermato in proposito il commissario alla Giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot, in una lettera del 15 luglio scorso al presidente della Commissione europarlamentare Libertà civili, Lopez Aguilar: "Il principio di non-refoulement (non respingimento, ndr), così come è interpretato dalla Corte europea dei Diritti dell'uomo, significa essenzialmente che gli Stati devono astenersi dal respingere una persona (direttamente o indirettamente) laddove potrebbe correre un rischio reale di essere sottoposta a tortura o a pene o trattamenti inumani o degradanti".

"Inoltre - continuava il testo di Barrot - gli Stati non possono respingere dei rifugiati alle frontiere dei territori in cui la loro vita o la loro libertà potrebbe essere minacciata a causa della loro razza, religione, nazionalità, affiliazione a un gruppo sociale particolare, o della loro opinione politica. Quest'obbligo deve essere rispettato durante l'attuazione dei controlli alle frontiere, conformemente al codice delle frontiere di Schengen, anche per le attività di sorveglianza in alto mare".

Il commissario sottolineava ancora che "la giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell'uomo indica che gli atti eseguiti in alto mare da una nave di Stato costituiscono un caso di competenza extraterritoriale e possono impegnare la responsabilità dello Stato interessato".

Il portavoce ha anche ricordato che proprio mercoledì prossimo, lo stesso Barrot presenterà una proposta della Commissione riguardante la possibilità che gli Stati membri accolgano volontariamente dei rifugiati temporaneamente residenti in un paese terzo, diverso da quello di origine da cui sono fuggiti. Un caso simile, insomma, a quello dei somali e degli eritrei provenienti dalla Libia e respinti nel Mediterraneo, che potrebbero - se la proposta venisse applicata - non aver bisogno di affidarsi ai trafficanti e di affrontare la rischiosa traversata per mare verso l'Italia.

Immigrati giunti in Libia. Intanto gli immigrati respinti ieri verso la Libia sono giunti nel porto di Zawia, vicino a Tripoli. Ci sarebbero stati momenti di tensione sul pattugliatore d'altura Denaro della Guardia di Finanza che li trasportava. Gli immigrati, in gran parte somali, si sarebbero infatti rifiutati di essere trasbordati sulle unità libiche. A comunicarlo è stato uno di loro, telefonando con un satellitare al corrispondente in Italia della Bbc. A rendere difficoltosa l'operazione anche le condizioni del mare, tanto da sollecitare l'intervento di un rimorchiatore.

Maroni: "Continueremo". Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, stamani ha assicurato che proseguiranno i respingimenti degli immigrati che arrivano in Italia sui barconi provenienti dalla Libia. Maroni a questo proposito ha invitato la stampa a usare prudenza nel diffondere notizie. "L'ultimo respingimento è stato fatto in acque internazionali - ha sottolineato - Non so chi ha diffuso notizie secondo le quali gli immigrati erano del Corno d'Africa. Prima di diffondere queste notizie è necessaria prudenza perché come per il barcone di qualche settimana fa con 75 clandestini, la stampa aveva scritto che si trattava di curdi ed iracheni quindi di profughi. E invece è emerso che erano tutti egiziani e in Egitto sono già stati rispediti".

Gasparri: "Governi e maggioranza fanno bene". Sulla stessa linea anche il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: "La diminuzione del 94% degli sbarchi dopo l'accordo Italia-Libia, che la sinistra non riuscì a compiere, dimostra quanto di buono stanno facendo governo e maggioranza parlamentare. La politica della legalità andrà avanti, nel rispetto del diritto internazionale e degli italiani".

Nania: "Chiesa parla d'accoglienza in casa d'altri". Quanto ai ripetuti appelli all'accoglienza che continuano ad arrivare da parte della Chiesa, c'è da registrare una dura replica da parte del vicepresidente del Senato, Domenico Nania (Pdl): "Io non mi sorprendo per il fatto che la Chiesa sostenga l'accoglienza, d'altra parte alla Chiesa non costa niente sostenere l'accoglienza, sostiene posizioni di principio", ha dichiarato ai microfoni di Radio radicale. Secondo il senatore la Chiesa parla di accoglienza, "ovviamente a casa d'altri".

Fassino: "Contrastare clandestini e riconoscere diritto d'asilo". ''Occorre realizzare i respingimenti con modalità che consentano di contrastare i clandestini e al tempo stesso di riconoscere il diritto d'asilo", ricorda Piero Fassino del Pd. "Se non si governa l'immigrazione, questa diventa un fenomeno lacerante". "La destra - conclude Fassino - continua ad alimentare paure, serve piuttosto una politica che governi il fenomeno, non limitandosi a un rigoroso contrasto all'immigrazione clandestina'''.

Cisl. "Intollerabile accomunare clandestini e rifugiati". ''E' intollerabile accomunare il tema dell'immigrazione clandestina con la delicata questione del dovere di accoglienza verso i rifugiati chiedenti asilo''. Lo afferma in una nota Liliana Ocmin, segretario confederale della Cisl. ''E' necessario che la politica trovi una soluzione compatibile tra il rispetto dei diritti umani e dell'accoglienza dei richiedenti asilo sanciti dalle convenzioni internazionali ed i provvedimenti di contrasto all'immigrazione clandestina derivanti dalle recenti normative''.