Padova - "Non accettiamo lezioni da Nordio!". Il Ministro della Giustizia all'inaugurazione dell’anno accademico

7 / 2 / 2024

Venerdì 9 febbraio, in occasione della cerimonia per l'inaugurazione del 802 esimo anno accademico dell'università di Padova, è stato invitato a Palazzo Bo il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Il collettivo universitario Spina ha lanciato una mobilitazione cittadina contro la sua presenza, alla quale hanno aderito diverse realtà. Il presidio si terrà in piazza Cavour dalle 12.00.

Il Ministro Nordio è direttamente responsabile delle pessime condizioni carcerarie in Italia, nonché un convinto sostenitore di un sistema di giustizia punitivo. Lo stato di agitazione è inoltre accentuato dalla vicenda di Ilaria Salis, incarcerata da più di un anno a Budapest, le cui immagini del suo trattamento in prigione sono state diffuse da tutti i media nelle scorse settimane, vicenda per la quale il ministro Nordio ha fatto molto poco, se non lasciare totale libertà al governo di Orban ed al suo ministero della giustizia.

Di seguito pubblichiamo l'appello di convocazione della piazza.

Non accettiamo lezioni da Nordio!

Il Ministro della Giustizia all'inaugurazione dell’anno accademico a Padova

Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, suggellerà l'apertura dell'Anno Accademico dell'Università di Padova venerdì 9 febbraio. Con un incredibile guizzo di fantasia la gloriosa Università di Padova non ha trovato niente di meglio che affidare la lectio magistralis all'ex capo della Procura di Venezia, ora esponente di punta del Governo nonchè alfiere del partito più di destra della storia repubblicana.

Sarà forse per questo particolare posizionamento politico che il Governo tutto si è bellamente infischato della vicenda di Ilaria Salis, incarcerata in Ungheria perché militante antifascista, detenuta in condizioni inumane e processata - dinanzi alle telecamere di tutto il mondo - ostentatamente IN CATENE!?

Per il Ministro Nordio la giustizia penale ungherese di Viktor Orban  «è sovrana», sarà per questo motivo che dopo quasi un anno di carcere il Governo ed il ministro degli esteri e della giustizia non si sono mai interessati di questa assurda ingiustizia che colpiva Ilaria?

E cosa avrà da dirci, da insegnarci, il Ministro della Giustizia, sul sovraffollamento delle carceri italiane e sulle condizioni degradate in cui versano le vite delle e dei detenuti in strutture fatiscenti?

Le tante associazioni e organizzazioni che si occupano del tema, alla fine del 2023 hanno lanciato l’allarme sul sistema penitenziario italiano: una crescita estremamente rapida del sovraffollamento penitenziario. Le persone detenute oggi sono 60mila, oltre 10mila in più dei posti realmente disponibili con un tasso di sovraffollamento ufficiale del 117,2% (Fonte Antigone).

E cosa avrà da insegnarci Nordio sui suicidi che avvengono nelle carceri italiane? Ne avviene uno ogni 5 giorni. Nel 2023 sono stati 67, nel solo mese di gennaio 2024 si sono suicidate 15 persone detenute, una proprio al Due Palazzi qui a Padova. A Montorio, il carcere di Verona un altro suicidio domenica scorsa, è il 5° in 4 mesi!

«Come pubblico ministero» - ha dichiarato Nordio dopo il suicidio di una donna di orgine nigeriane Susan John, morta per aver smesso di alimentarsi, nel carcere di Torino - «mi sono occupato di centinaia di suicidi e posso dirvi che non c’è niente di più insondabile della mente umana quando decide di intraprendere un gesto del genere».

Per non parlare della situazione indegna vigente all’interno dei CPR, quei “Lager” di detenzione amministrativa per migranti irregolari, spazi di tortura e violazione sistematica dei diritti basilari che hanno visto, il 4 febbraio, il tragico, ennesimo, suicidio di un giovane di 22 anni nel CPR di Ponte Galeria a Roma.

Il Ministro non sa fare altro che colpevolizzare le vittime, non il sistema che le produce, non guardando alle cause sociali, culturali e strutturali del sistema penitenziario italiano. Un po’ come accaduto anche questa volta nel caso di Ilaria, per la quale Matteo Salvini ed il suo partito, la Lega, hanno alimentato un teatrino obbrobrioso sottolineando a più riprese i precedenti penali dell’attivista, quasi a tentare di giustificare le condizioni disumane e degradanti - ben descritte da tutti i giornali - da lei vissute. Fuori da ogni logica garantista, fuori da ogni Stato di Diritto, e dalle tutele costituzionali, di cui Nordio dovrebbe essere custode.

Ma d’altronde, fin dal suo insediamento, il governo Meloni non ha fatto altro che spingere su una sorta di carcere diffuso, una coercizione istituzionale che si consta di decreti che puntano alla punizione, alla disciplina, una vera e propria “frenesia punitiva” che sforna nuove fattispecie di reati e l’aumento significativo di sanzioni penali e pecuniarie per condotte già previste dal nostro ordinamento. Un evidente progetto politico populista e sovranista di stigmatizzazione e criminalizzazione delle soggettività marginalizzate e razzializzate, di oppositori e soggetti considerati “altri” e per questo pericolosi, un attacco autoritario che radicalizza come non mai le linee di oppressione e discriminazione su classe razza e genere.

Una politica di abuso che volta le spalle ai soprusi istituzionali (da Ilaria Salis ad Alfredo Cospito), ma che intanto crea decreti e pacchetti sicurezza per colpire persone private della libertà, le persone migranti, le minoranze, chi fa attivismo politico, i minorenni, i consumatori di sostanze.

Rettrice Mapelli, il Ministro Carlo Nordio non ha niente da insegnarci!

Invitiamo le tante associazioni, le cooperative, i gruppi, tutt3 coloro che vogliono Ilaria Salis libera subito e che pensano che il grado di civiltà di un Paese si misuri osservando la condizione delle sue carceri, a dare vita insieme ad un presidio per dire al Ministro che non accettiamo lezioni da lui!

Presidio venerdì 9 febbraio alle ore 12.00 in piazza Cavour