Rimini - Fabio Mazzotti e gli uomini grigi del potere

Intorno alla retata a Casa Madiba e al rischio sgombero

7 / 3 / 2015

Fabio Mazzotti (dirigente del Comune di Rimini) oggi ha autorizzato il rastrellamento di casa madiba e la schedatura dei regaz. Ma non fa un pò strano che lo stesso dirigente dei servizi sociali sia anche dirigente della polizia Municipale? come può conciliare le due cose?

Quali cavilli giuridici starà studiando Fabio Mazzotti, colui che ha disegnato e plasmato i servizi sociali di Rimini ( chi li conosce sa di cosa parliamo) nell'ultimo ventennio (http://www.comune.rimini.it/…/CV_Fabio_Mazzotti.1250245947.… ), colui che definisce l'emergenza abitativa locale come una parola fuorviante?

Evidentemente le azioni sulla casa degli ultimi mesi (http://www.newsrimini.it/2015/03/emergenza-casa-da-adl-cobas-critiche-e-proposte-allamministrazione/ ) devono averlo infastidito, e fatto così inferocire (insieme a quache lady) che ha mostrato i muscoli non potendo dare risposte politiche alle nostre richieste!

Sono i dirigenti - come Mazzotti - che hanno eseguito diligentemente gli ordini della TROIKA (BCE, FMI, UE), sono quelli che ti ricordano sempre che sono dei tecnici ma in realtà le decisioni politiche le prendono loro, sono quelli che da anni decidono sulle politiche abitative e sociali nelle città, le stesse che mandano la Polizia Municipale a schedare e denunciare e sequestrare le persone che vivono in alloggi occupati perchè senza nulla.

Accade qualcosa di simile, nel 2002, alla Mensa dei capuccini ma furono i carabinieri non la POLIZIA MUNICIPALE a fare il rastrellamento. La Polizia Municipale a quali ordini risponde.

Per questo dobbiamo ricordarci che quello che è successo questa mattina a Casa Madiba succede tutti i giorni negli angoli delle nostre città, ed è INACCETTABILE. Prima le persone, prima di tutto!!! delle Banche, della Legge, dei Regolamenti, PRIMA DI TUTTO!

Quindi chiediamo al Comune di Rimini di diffidare Fabio Mazzotti e la Polizia Municipale per quanto avvenuto nonchè di scusarsi con i migranti e i rifugiati che solo grazie all'occupazione e all'autogestione portata avanti dal 7 dicembre 2013 hanno trovato un futuro in questo paese.

Non c'è solidarietà di classe possibile se essa non si traduce in partecipazione e disobbedienza a questi dispositivi di controllo e normazione sulle nostre vite.

Vi aspettiamo oggi alle ore 16.00 per l'assemblea pubblica.

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