Roma - Dalla delibera 26 alla svendita del patrimonio, assaltiamo la Proprietà

In occasione del suo nono compleanno e della presentazione del fumetto “Piccolo Atlante Storico Geografico dei Centri Sociali Italiani” di Claudio Calia, c.s.o.a. Sans Papiers invita tutti giovedì 20 marzo alle ore 18:30

17 / 3 / 2014

Sono trascorsi oramai quasi 20 anni dall'approvazione della delibera 26 che regolamenta l'utilizzo degli immobili di proprietà comunale per uso scopo sociale, culturale e ricreativo. La delibera di iniziativa popolare fu uno dei punti più alti di una storia di coordinamenti, resistenza agli sgomberi, trattative e mobilitazioni che attraversarono la città e vari assessorati al patrimonio e legislature, fino alla sua approvazione nel 1995, con la giunta Rutelli.

Dopo 20 anni dalla sua approvazione, è il patrimonio pubblico e privato abbandonato ad essere sacrificato sull'altare dell'austerity e delle politiche di rigore di bilancio e di privatizzazioni imposte dalla troika. A fronte dei tentativi di svendita e di attacco nei confronti della stessa delibera 26, utilizzata in alcuni casi come strumento di delegittimazione legalitaria, si prova a dare una risposta tramite la scrittura di una delibera di iniziativa popolare che vuole redigere un nuovo modello di gestione e recupero del patrimonio pubblico e privato in stato di abbandono: aree militari in dismissione, vecchi cinema e teatri, scuole chiuse, ex depositi, terre incolte, fondi rustici, casali e vecchie fabbriche.

Un tentativo costituente che si estende anche ad altre realtà in giro per l'Italia, come la struttura del demanio militare occupata dai compagni del distretto 42 di Pisa, già protagonisti delle vicende legate all'ex Colorificio; l'ex caserma Masini occupata dai compagni del collettivo Labas a Bologna; passando anche per le ex strutture Adisu occupate dai compagni di Mezzocannone 12/14; e tante altre, come Bari, Ancona che si aggiungono in un panorama nazionale ancora in fase di definizione.

Nel frattempo sono tante le esperienze di liberazione di edifici pubblici e privati a rischio nella città: l'apposizione dei sigilli alle strutture della ventennale storia del csoa Corto Circuito della scorsa settimana; i tentativi di delegittimazione della giovane e coinvolgente esperienza del Cinema America Occupato; l'inarrestabile attività culturale del collettivo Angelo Mai, “costretto” al ritorno in stato di occupazione dopo le vicende dello scorso anno; continuando con il recupero del casale Pachamama sulla Laurentina; le vicissitudini del Teatro Valle occupato, che presta i suoi spazi da quasi tre anni a tentativi costituenti di autogoverno nella produzione culturale e nel dibattito nazionale sui beni comuni; il tentativo di creazione di nuovo welfare dal basso in ambito sportivo e culturale nato con l'occupazione di Scup; le innovative esperienze di fabbriche recuperate, come Officine Zero a Casalbertone; finendo, ma non in ordine di importanza, con la nascita di numerosi studentati occupati, nel contesto del binomio diritto all'abitare e diritto allo studio, e le occupazioni a scopo abitativo a fronte di un'emergenza drammatica ancora irrisolta.

Il c.s.o.a. Sans Papiers che, insieme all'occupazione abitativa di via Carlo Felice, ha sottratto negli anni centinaia di migliaia di euro destinati al solito circolo vizioso di rendita e speculazione a Bankitalia, in occasione del suo nono compleanno e della presentazione del fumetto “Piccolo Atlante Storico Geografico dei Centri Sociali Italiani” di Claudio Calia, invita giovedì 20 marzo alle ore 18:30 negli ambienti di viale Carlo Felice 69b, zona San Giovanni, Roma, tutte le organizzazioni, le associazioni, i comitati, i collettivi e i centri sociali impegnati a rispondere alla crisi economica, sociale e culturale nella città di Roma e in tutto il territorio nazionale ad un'assemblea pubblica sul tema del patrimonio, della sua destinazione e della sua gestione, con la volontà di dedicare questo appuntamento sia alla formazione necessaria per affrontare la questione, sia per continuare a definire le possibilità vertenziali da mettere in campo.

C.S.O.A. Sans Papiers #occupybankitalia
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