Sardegna - Lo sciopero generale del 12 maggio

Partite Iva, commercianti, artigiani, studenti, lavoratori manifestano insieme contro la crisi e contro Equitalia

13 / 5 / 2011

Cagliari 12 maggio 2011

La scorsa settimana il servizio di Anno zero aveva svelato una situazione di protesta contro la crisi, contro Equitalia che ben pochi di noi conoscevano.

Essere venute, anche se per poche ore in Sardegna, ci ha permesso di capire che l'immediata “simpatia” provata da tanti per le immagini che giungevano dall'isola è dovuta alla sintonia con una realtà comune. Quello che abbiamo visto ed ascoltato durante la grossa mobilitazione, che ha portato migliaia di uomini e donne a manifestare dalla Fiera alla Regione Sardegna, è un insieme di temi tutti presenti nella nostra contemporaneità anche se chiaramente riflessi in una specificità territoriale precisa, quella sarda.

L'innarestabili profondità della crisi che ovviamente rende invivibile la stessa vita sociale di un territorio, muovendosi con tempi e dimensioni che si fanno insoportabili a partire da zone già storicamente depredate.

Il nesso tra la protesta contro l'usura di Equitalia e le gabelle tributarie con la difesa dei beni comuni e l'idea di una possibilità-necessità della costruzione di un'alternativa non parziale.

Un nesso ben rappresentato peraltro dallo sventolare delle bandiere contro il nucleare che ricordavano il fatto che questo fine settimana in Sardegna si voterà per la consultazione regionale contro il nucleare: sarà la prima occasione dopo Fukushima e prima dei referendum nazionali del 12 e 13 maggio di dire no all'accentramento nucleare dell'emergia.

La scelta di sperimentare forme di organizzazione politico-sociale che vada oltre la rappresentanza di ogni tipo (da quella partitica a quella sindacale a quella di categoria o corporazione).

La ricerca della ricomposizione intesa come la pratica di un comune sociale condiviso e riconoscibile che non somma matematicamente le figure sociali ma invece le connette nella lora dimensione biopolitica.

A Cagliari gli slogan, i discorsi, il modo di manifestare delle delegazioni giunte soprattutto dal Sulcis ma anche dal resto dell'isola guardavano a sé, alla loro radice, alla specificità sarda ai loro problemi per parlare però a tutt@, per andare ad aprire una strada di sopravvivenza o meglio di esistenza basata sui concetti di dignità e diritti.

Come sempre non si tratta di modelli automaticamente riproducibili ma si suggestioni interessanti per tutti.

Vi proponiamo alcune interviste e momenti della manifestazione. Potete trovare le corrispondenze dell'intera giornata in cronaca multimediale del 12 maggio.

PARTENZA CORTEO

VERSO LA REGIONE

ARRIVO ALLA REGIONE

INTERVISTA A GAVINO SALE

INTERVISTA A MARIO SATTA

DI RITORNO DALLA DELEGAZIONE

Gallery

Cagliari - Partenza del corteo

Sardegna - Presidio sotto la regione, intervento signora Annarosa

Sardegna- Intervento di Vilma Mazza