Sulle perquisizioni e gli arresti per il 14 novembre – Liberi tutt* subito!

7 / 1 / 2013

7 gennaio 2013 – Questa mattina all’alba sono state effettuate diverse perquisizioni e misure di restrizione della libertà personali ai danni di alcuni studenti e attivisti: 2 arresti domiciliari, 2 obblighi di firma e 10 denuncie sono stati notificati a seguito degli accadimenti della manifestazione del 14 novembre.Giornata di mobilitazione internazionale che ha visto scendere nelle strade migliaia di persone in tutta Europa, contro le misure di austerità messe in campo dai governi ed imposte dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Una giornata che anche a Padova, così come in molte altre città italiane, si è dovuta confrontare con l’azione violenta della polizia, ma che ciò nonostante è stata caratterizzata dalla determinazione delle oltre 5mila persone scese in piazza, tornate a bloccare la città anche dopo la brutale carica avvenuta nel piazzale della stazione.

Quel giorno eravamo tutti assieme, studenti medi e universitari, lavoratori precari e non, uniti dalla rabbia per un futuro sempre più minacciato dalla povertà e dall’assenza di prospettive di una vita libera e degna, e dalla volontà di dimostrare la nostra opposizione radicale all’attacco ai diritti ed allo smantellamento del welfare. È inaccettabile quanto accaduto questa mattina: un tentativo di reprimere penalmente ogni forma di dissenso che inevitabilmente continua a crescere e diffondersi. Un tentativo che respingiamo al mittente: in piazza e nelle strade quel giorno c’eravamo tutti, a lottare per il nostro futuro e a difenderci dalla sempre più cieca violenza degli agenti delle forze dell’ordine, che vengono ormai utilizzati come meri cani da guardia del potere per bloccare ogni forma di dissenso libero, giusto e conflittuale.Se i governi, tecnici o meno, le questure e le amministrazioni locali pensano realmente di gestire il conflitto sociale nella crisi attraverso la repressione poliziesca e la chiusura degli spazi di agibilità politica delle nostre città, si sbagliano di grosso.

L’operazione di questa mattina si aggiunge ad un’ormai vasta lista di attacchi ai movimenti e agli spazi sociali che negli ultimi tempi si sono susseguiti nella città di Padova. I loro protagonisti sono tristi esponenti del Partito Democratico nostalgici del passato, che perseverano nell’architettare teoremi giudiziari ed operazioni mediatiche ai limiti del farsesco, dimostrandosi regolarmente incapaci di emanciparsi dalle loro stesse logiche autoritarie.

Abbiamo già dimostrato che la deriva oscurantista e punitiva degli sgomberi, delle denunce, delle misure cautelari distribuite a piene mani dalle agenzie di controllo non ci spaventa né ci neutralizza. Noi e le diverse forme di dissenso facciamo parte del presente e non ci faremo intimidire da alcuna forma di terrorismo giudiziario.

Siamo e resteremo solidali, complici e produttori del conflitto, e continueremo ad occupare ogni spazio necessario alla difesa ed alla costruzione di vite libere e pensanti.

Reality Shock

Di.S.C. – Dipartimento Saperi Critici