Vicenza - 4 anni dopo, ancora in marcia: verità giustizia trasparenza

16 / 1 / 2011

16 gennaio 2007-16 gennaio 2011: Vicenza torna in piazza quattro anni dopo il via libera del governo alla nuova base Usa

«E’ bello essere ancora una volta in piazza» dice lei; «C’ero quattro anni fa – continua lui – quando pronunciarono il si a quel devastante mostro che stanno costruendo al Dal Molin: ci sono oggi e ci tornerò domani, nessuno creda che potremo mai rassegnarci», continua lui. Sono due delle tante voci – 2.500 sono le persone che hanno manifestato – della fiaccolata che ha attraversato Vicenza nella serata del sedici gennaio duemilaundici.

Una data, quella del sedici gennaio, da scrivere consonante per consonante e vocale per vocale; perché, per la città berica, non rappresenta un giorno qualunque. Quattro anni fa, infatti, Romano Prodi pronunciava il suo si alla nuova base militare statunitense; quattro anni dopo, l’ex premier si gode la pensione e i vicentini devono fare i conti con le conseguenze di quel pronunciamento tanto sciagurato quanto vigliacco, perché scandito non di fronte ai cittadini, ma da una capitale estera.

Eppure, c’è rabbia senza rancore; perché le donne e gli uomini che sono scesi in piazza in questa nebbiosa serata d’inverno non lo hanno fatto per celebrare una ricorrenza amara, bensì per guardare al domani e al dopodomani; sulle spalle portano l’esperienza di quattro anni di mobilitazione, una cassetta degli attrezzi fatta di conoscenze e iniziative da gettare nella prossima campagna di mobilitazione.

Dopo l’avvio del cantiere, Vicenza ha subito il dramma dell’alluvione;e se agli statunitensi non può essere attribuita la responsabilità di aver fatto piovere troppo, di certo si può imputar loro quanto succede grazie al cantiere che hanno voluto a tutti i costi. L’innalzamento della falda, infatti, è il frutto amaro delle palificazioni all’interno del Dal Molin; e la stessa alluvione, che ha colpito anche quartieri in passato mai allagati, è stata così devastante anche per la presenza di quell’ingombrante mostro di cemento e degli argini rialzati per proteggerlo.

E così, la fiaccolata non è stata il momento del ricordo, bensì il punto di partenza di una campagna che chiede verità, giustizia e trasparenza per Vicenza. Che ha il diritto di conoscere, una per una, le cause che hanno portato la città berica a vivere nell’insicurezza dell’alluvione permanente, osservando sotto i ponti l’acqua salire ogni volta che piove; e che vuole sapere quali conseguenze sta subendo il territorio dopo l’avvio del cantiere a stelle e strisce.

Non solo: i vicentini, infatti, hanno dato avvio a una raccolta firme con la quale chiedono formalmente al Sindaco di Vicenza di convocare un consiglio comunale monotematico che discuta la vicenda del Parco della Pace. Un spazio che appartiene alla città di diritto, grazie alla sua mobilitazione, ma che è ancora recintato e chiuso. Un grande prato verde che il commissario governativo si era impegnato a sdemanializzare e consegnare ai vicentini, ma sul quale ancora non è stato prodotto alcun atto concreto. Ed è per questo che, nel testo della petizione, si invita Achille Variati a convocare, durante questo consiglio comunale, Paolo Costa: che sia il commissario, per una volta, a confrontarsi con la città sui temi che in questi anni sono stati trattati soltanto in conferenze stampa ristrette o attraverso comunicati.

Tra i tanti vicentini, anche una delegazione proveniente da Ravenna, dove ha sede la Cmc; un piccolo ma prezioso segnale di quei mille fili di solidarietà che legano Vicenza a tante altre comunità e territori. Come quello che ci fa guardare a L’Aquila, dove migliaia di persone provano a ricostruire, a partire dalla propria esperienza quotidiana, una città distrutta dal terremoto; ma, soprattutto, dove i cittadini costruiscono una proposta di legge d’iniziativa popolare per impedire che altri possano subire quanto è avvenuto in questi mesi in Abruzzo.

Una proposta, quella aquilana, che troverà spazio nei banchetti che saranno allestiti nei prossimi giorni a Vicenza. Domenica 16 gennaio 2011, infatti, inizia una nuova raccolta firme. Verità, giustizia e trasparenza: è ancora il tempo della mobilitazione; sono tante le fiaccole che lo hanno ricordato.

Vicenza - fiaccolata 16 gennaio/1

Vicenza - Fiaccolata 16 gennaio/2

Vicenza - Fiaccolta 16 gennaio Interviste