30.08.13 - Sao Paulo - Tre cortei bloccano la città

Il corteo dei sindacati invade Avenida Paulista. Il corteo #OcupaGlobo sanziona la sede dell'emittente televisivo.

30 / 8 / 2013

 Tre diversi cortei si sono verificati a Sao Paulo durante la giornata locale di mobilitazione del 30 agosto.

A partire dall'una un presidio davanti alla sede dell'istituzione locale dell'istruzione ha radunato il mondo sindacale, dal lavoro industriale e chimico a quello maggioritario della formazione; quest'ultimo ha chiamato in piazza insegnanti e studenti contro i progetti di privatizzazione, la precarietà sul posto di lavoro e di smantellamento delle strutture delle scuole.

Forte la presenza dei collettivi e associazioni studentesche, tra cui il Levante Popular da Joventude - che ha una composizione mista tra il lavoro precario e gli studenti universitari - attivo sul territorio metropolitano in sinergia con il Movimento Sem Terra delle zone rurali. I giovani di questo collettivo, come tutta la composizione sociale che ha animato i grandiosi movimenti brasiliani, si trova a subire una condizione del lavoro sottomessa alla terziarizzazione e precarizzazione, che consiste nell'erosione dei diritti basilari e nel lavoro sottopagato grazie al meccanismo delle agenzie interinali e della diffusione del lavoro in nero.

Il corteo, unendosi ad un ulteriore spezzone, ha bloccato una delle arterie principali di Sao Paulo, Avenida Paulista, divenuta la zona tradizionale di blocco per i movimenti brasiliani di giugno: prima di questi, da più di 10 anni un corteo non riusciva ad invadere l'Avenida. Gli all'incirca tremila partecipanti hanno caratterizzato la manifestazione sui diritti sul lavoro, un'istruzione accessibile e #ForaAlckmin, la delegittimazione del governatore di destra di Sao Paulo.

Nel tardo pomeriggio i collettivi studenteschi e i giovani protagonisti dei movimenti si sono ritrovati nei pressi della sede della Globo, il principale ente dell'informazione in Brasile. #OcupaGlobo, come era nominato il corteo, aveva la chiara intenzione di attaccare l'ente per rivendicare la democratizzazione dei mezzi di informazione. 

In Brasile la comunicazione mainstream è nelle mani di una sola famiglia; l'informazione di parte allineata con i governi locali e nazionali ha sempre cercato di distorcere la portata dei movimenti o di criminalizzarli. Durante il corteo che si avvicinava alla sede, molti erano i richiami estetici alla televisione privata, tra cui il manifesto parodico di Fernando Collor, proprietario di alcune emissioni della Globo e senatore, attacchinato lungo il percorso.

Anche qui, come a Rio, i giovani che si riconoscono nell'immaginario dei black bloc erano fortemente presenti. Questo fenomeno, che non ha alcuna organizzazione se non la pagina facebook, è perfettamente integrata nelle date comuni di mobilitazione: costruiscono assieme ad altre strutture, come i Sem Terra e i Midia Ninja, le scadenze di lotta, occupandosi principalmente delle azioni più radicali e dell'autotutela del corteo.

Arrivati di fronte alla sede, i giovani dei balck bloc l'hanno sanzionata con scritte, hanno gettato dei sacchi di letame e hanno divelto l'insegna.

Il corteo ha poi occupato una delle vie principali e ha simbolicamente sostituito l'insegna del nome del ponte dedicata ad un generale della dittatura con quella di un giornalista ucciso, Vladimir Herzog.

Lungo tutto il percorso di ritorno, i giovani hanno cercato di fare barricate incendiando dei sacchi dell'immondizia in mezzo alla strada, per impedire alla polizia di seguirli. Particolare e ambiguo il dato per cui la polizia, notoriamente molto repressiva soprattutto a Sao Paulo, non ha attaccato il corteo e le varie azioni di sanzionamento. Il corteo è poi terminato al punto di partenza, lanciando con forza la data del 7 settembre, in cui le diverse parti dei movimenti scenderanno in piazza contro la presenza dell'estrema destra e dell'esercito nel giorno della celebrazione dell'indipendenza.

Sao Paulo - Riassunto corteo Globo