Stati Uniti: Sulla nostra politica della paura

Che cosa si prova a vivere in America nella settimana del 15 aprile 2013.

20 / 4 / 2013

"Ritieni che hanno qualcosa a che fare con il ragazzo che ha inviato la lettera al veleno per il Presidente?" Il ragazzo, che possiede il bar dove lavoro, domanda del melodramma che si sta svolgendo questa mattina a Boston. "No, quello era solo un pazzo dal Mississippi."

Un amico mi messaggia due giorni fa: "Gesù, ora esplosioni in Texas?" Gli ho risposto: “
A me sembra solo un incidente". (Quello che ho pensato, quasi vergognandomi, è stato: "non un atto politico solo un incidente.». Solo un incidente!)

Viviamo in tempi interessanti, proprio come ci ricorda la vecchia maledizione cinese. Un attacco terroristico a Boston, seguito da una caccia alle streghe costruita ad arte: una foto di un cellulare di due marocchini vicino al traguardo, pubblicata on-line, subito sbattuta sulla prima pagina del New York Post, e d'un tratto delle vite sono stravolte per la paura di un sentimento giustizialista.

Un cittadino saudita detenuto in ospedale, sospetto perché stava "correndo" (correndo dopo un'esplosione: in quanto sospetto), in primo piano in una agenzia su Fox News che afferma "ora è in stato di fermo per motivi di sicurezza nazionale", e quindi un escalation della giornalista Shrieker Pamela Geller su un evidente insabbiamento da parte della famiglia reale saudita in combutta con B. Hussein Obama.

Ideologi saldi sulla propria sella pronti a lanciarsi alla carica, ma per quello, sono anch'io un ideologo. Ho passato gran parte dei giorni scorsi cullando la mia tesi per cui un bianco di una milizia nazionalista ha voluto far esplodere delle schegge in una folla nel giorno del Tax Day, e che queste schegge rappresentassero lo stereotipo classico della supremazia bianca bombarola, e come l'FBI ossessionata da arabi e anarchici abbia ignorato dei pazzi di destra in mezzo a noi.

E poi ho sentito dello schermo che qualcuno affermava "cercano dei tranquilli ragazzi bianchi", con i berretti da baseball, e ciò non meno, ero ancora convinto della tesi …

E quando Fox News alla fine ha vinto, sono rimasto deluso.

Ceceni. I musulmani!

Un opinionista della Fox dal mio schermo dice che uno dei sospetti è legato a un qualche sito che aveva qualcosa a che fare con una qualche profezia jihadista su come il Califfato avrebbe agito, poi avverte che questo non significa che siano sicuramente di Al-Qaeda …

Un'esplosione disastrosa vicino Waco. Waco! Il mio amico che ha mandato un sms è un libertario, il che mi fa pensare che se anche i libertari sospettano, negli ultimi giorni, che la responsibilità sia di un altro Timothy McVeigh, autore dell'attentato di OklaomaCity (ndt), forse sto speculando anche troppo .... E poi, no: non è terrorismo. E' colpa dell' austerità, della deregolamentazione, un ritardo della Occupational Safety and Health Administration. Come altri hanno già sottolineato, l'OSHA "ha ispezionato solo cinque impianti di fertilizzanti in tutto lo stato del Texas, e l'impianto di West  non era uno di loro."

Questo particolare impianto è stato ispezionato ultima 26 anni fa. "La US Chemical Safety Board, che è entrata in funzione nel 1998, è la Commissione con il compito di verificare le violazioni di sicurezza così il Consiglio della sicurezza Chimica. Ma non ha praticamente risorse: un budget di soli 10 milioni per coprire ogni violazione del paese."

Ho riflettutto sul mio disappunto: la devastazione fuori misura di West nel Texas mostra l'ospedale, la casa di cura e la scuola media a pochi passi dalla fabbrica, grazie alla assurdità della egemonia culturale della destra, e ora che fine ha fatto tutta la città?

Sì, è vero: dopo essere smontato dal cavallo di battaglia " forse è colpa dei terroristi della destra ", ne ho montato un altro. Quindi fatemi causa.

Lettere alla ricina inviate a Obama e al senatore Roger Wicker.

L'FBI arresta un uomo di nome Paul Kevin Curtis. Trovo la mia strada sul sito web della Jacksonville Clarion Ledger. Frettolosamente sondo la notizia, attraverso "Chi è Paul Kevin Curtis?": (??) un imitatore di Elvis, Johnny Cash, Prince, e Bon Jovi. Apparentemente motivato politicamente ("sono KC e l'autore di questo messaggio, "scritto sulle sue lettere ), e poi bingo! Qualcosa postato su Facebook dopo il bombardamento di Boston: "Dobbiamo lasciare che Dio ci abbatta. Abbiamo rimosso l'obbligo della preghiera dalle scuole nel 62."

Aspetto con ansia i dettagli che confermino che questo ragazzo sia qualche accolito di Glenn Beck ... ed è interessante che il mio occhio non noti i suoi post successivi, "abbiamo messo in scena le guerre semplicemente per i profitti del petrolio e droga".

Allora, viene rivelato che il ragazzo è semplicemente un disturbato: un bipolare paranoico che non prende le sue medicine, convinto di essere spiato da droni, avendo scoperto un frigorifero pieno di parti di un corpo smembrato e organi avvolti in plastica nell'obitorio della più grande organizzazione sanitaria non-metropolitana negli Stati Uniti d'America.

La mia paranoia si ferma qui

Tempi interessanti. Che cosa altro c'è da aggiungere?

Niente, probabilmente. Per quanto siano stati orribili, malvagi, stravolgenti e tragici gli eventi di questa settimana a Boston, Texas, alle poste del Campidoglio, sono facili da dimenticare nel nostro narcisismo così americano che avvolge tutto, che fa sembrare le nostre presenti catastrofi come gli eventi più importanti dell'universo, che fa sembrare gli americani siano sicuri e protetti oltre qualsiasi limite razionale.

Il terrore ci frantuma qui proprio perché il nostro non è un luogo terrificante rispetto a gran parte del resto del mondo. E anche non proprio un tempo oggettivamente terrificante, rispetto altri periodi del passato americano: ad esempio, durante il Natale del 1975, quando un ordigno equivalente a venticinque candelotti di dinamite esplose in una zona di ritiro bagagli, lasciando teste mozzate e altre parti del corpo sparse e circa due dozzine di cadaveri. Nessuno ha mai rivendicato la responsabilità, nessuno mai è stato catturato, ma più o meno, l'evento è stato dimenticato, la vita è andava avanti, e nessuno, da nessuna parte ha detto che: "tutto è cambiato."

Per una volta saremo meno narcisisti, forse. Ma non adesso. Ora, lasciamo che il trauma ci consumi. Ora, il nostro disperato desiderio di sapere, di trovare facili e immediate risposte, dentro di noi, ci fa frenetici, riduce le nostre capacità di analisi alle più vili.

E in ultima analisi, questo è tutto quello che ho veramente da dire oggi, e tutto quello che ho veramente da scrivere: per registrare una testimonianza su cui le persone possono riflettere a 50 anni da oggi, se vogliono sapere cosa si prova a vivere in America la settimana del 15 aprile , 2013.

Rick Perlstein

Tratto da: