Collabora

di Maria Fiano

17 / 6 / 2010

Parcheggio nord dello stadio euganeo. Padova. edizione 2010 dello Sherwood Festival. Usciamo al casello di Padova Ovest e imbocchiamo viale Nereo Rocco che ci porta diritti diritti allo stadio.

La zona del parcheggio è già in fermento. Decine e decine di persone si stanno occupando del montaggio: dagli stand al palco, alle luci e poi i bagni, le sedie e i tavoli del ristorante, i forni della pizzeria e le spine del bar grande, i giochi per lo spazio bambini, la sabbia per il campo da beach volley, i libri, i frigoriferi, la macchina per fare il ghiaccio... Varchiamo i cancelli e sbirciamo dietro le quinte del Festival per incontrare le centinaia di persone che lo rendono possibile. Anche quest'anno. Tra loro numerosi i giovani, anzi giovanissimi che non hanno ancora raggiunto la maggiore età. 

Si chiama “collabora” ed è giunto alla sua seconda edizione.  Un appello e l'opportunità di dare una mano alla realizzazione del festival. Fotografi, video maker, baristi e aspiranti tali. Fonici e sportivi. Artisti e conduttori. Animatori e idraulici. Elettricisti e cuochi. Con o senza competenze specifiche, hanno risposto in oltre duecento all'appello per questa edizione dello Sherwood Festival. Da Padova, Treviso, Belluno, Feltre e in alcuni casi ancora da più lontano. Un appello lanciato per la prima volta lo scorso anno e che ha portato decine e decine di persone a collaborare, a dare una mano, ed entrare di fatto nella foresta dello Sherwood Festival. Un festival indipendente di trenta giorni, senza contare montaggio e smontaggio, che non sarebbe possibile senza lo sforzo e il lavoro volontario di centinaia di persone.

Un appello e una opportunità:  ci addentriamo più a fondo dietro il sipario del Festival. Rewind. 15 aprile 2010. Vicolo Pontecorvo, 1/a Padova. L'artista Marisa Merlin dà forma ad una una serie di laboratori che ruotano intorno al tema “Arte e Riciclaggio”. Utilizzando materiali di recupero una trentina di persone mettono insieme creatività, manualità e tematiche ambientali facendo arte e  riflettendo sul riuso post-consumo degli oggetti. Un laboratorio ma anche l'inizio dell'allestimento dell'edizione di quest'anno dello Sherwood Festival: le opere e gli oggetti realizzati nel corso di questi laboratori sono pensate proprio per essere parte integrante dell’allestimento del parcheggio nord. Laboratorio, allestimento ma anche occasione e momento di incontro tra i diversi “collabora” che hanno risposto all'appello e partecipato ai corsi. Costituendosi come puna sorta di  community cui si sono aggiunti i volontari del corso di cocktail e long-drink organizzato dallo staff del Black Mamba, il cocktail bar accanto al circus, appena entrati, sulla sinistra. 

Torniamo al parcheggio nord in viale Nereo Rocco. Lo facciamo attraverso le immagini che migliaia di scatti ci restituiscono giorno dopo giorno dietro e davanti al sipario dello Sherwood Festival. hanno risposto in una cinquantina al “collabora”  sezione fotografie. Già visibili sul sito www.sherwood.it/festival e in continuo aggiornamento le immagini e le emozioni dell'edizione 2010 assieme a quelle dello scorso che parlano di live, di dibattiti e di incontri, Di sport e di consumo critico. Di teatro e di arte. Di interviste audio e video. Di centinaia di giovani e giovanissimi ma anche non più giovani che credono nella possibilità di costruire eventi di questo tipo, all'insegna dell'indipendenza e della produzione culturale. E che raccontano soprattutto delle decine di migliaia di persone che attraversano ogni sera lo Sherwood Festival.