30 giugno ore 21.00
Donne e politica
Ne discutono:
Alisa Del Re - Docente di Scienze Politiche Università di Padova
Anna Simone - Ricercatrice di sociologia presso l'Università Suor Orsola Benincasa
Federica Giardini
- Ricercatrice di
Filosofia politica presso la facoltà di Filosofia dell'Università
di Roma Tre
con:
Collettivo Infosex- Esc atelier - Roma
Casa delle donne occupata Lucha y Siesta -Roma
Fuxia Block - Padova
Donne in movimento - Padova
Video
intervento di Franca Bimbi Università di Padova
Coordina ed introduce Serena Orazi
Uno scenario di tumulti e di conflitti si è aperto a livello europeo e globale: una moltitudine di donne e uomini si è espressa contro gli effetti della crisi economica, affermando nuove pratiche di democrazia. In un contesto in cui tutta la forza viva del lavoro si è riappropriata delle strade, dei beni comuni, del proprio futuro, è emerso un nuovo, incredibile protagonismo delle donne.
La situazione contingente è stata occasione per riprender parola, per affermare il proprio punto di vista. La rapida sequenza politico-mediatica, fatta di scandali, smentite, spasmodiche attenzioni, ha svelato come il nodo centrale per il potere sia la normazione, il controllo e la discussione attorno la sessualità e la vita. La capacità riproduttiva, la forza produttiva – le loro sovrapposizioni, le loro anomale biforcazioni – riassumono tutte le caratteristiche vitali di cui l’economia e la politica si fanno oggi carico, ponendo al centro di questa complessità le donne. Precarie in maternità, costrette a firmare le dimissioni in bianco, madri che possono contare sul telelavoro come unico welfare, donne che vengono moralmente separate in “sante e puttane”, migranti che sostituiscono le funzioni di scuole e asili a prezzo di sfruttamento, studentesse di ogni eta' che si barcamenano per ottenere dal consultorio di turno l’assistenza adeguata.
Al
femminile viene sempre assegnato da parte del potere e dei media
mainstream lo statuto di debolezza vulnerabilità, vittimita', ma
solo fino a quando queste condizioni non si rovesciano, nelle lotte
concrete, in forza collettiva, alleanza, nuova narrazione. Tutto
l'insieme di iniziative cui abbiamo dato corpo quest'anno, dalla
manifestazione del 13 febbraio alle campagne antiviolenza, dalle
iniziative sui consultori all' 8 marzo, hanno reso visibile una
grande aspettativa da parte di migliaia di donne che hanno riempito
le piazze: dando vita ad un grande spazio pubblico fatto di
parole e di azioni. Ma molto c’è ancora da fare, occorre
inventare prospettive, immaginare campagne, definire obiettivi
concreti. Valutare il senso della prepotente presenza delle donne
nelle dinamiche italiane ed europee del conflitto, significa anche
ripensare daccapo un futuro di cooperazione, partecipazione e comune,
per le donne, per gli uomini e per tutti gli altri.
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