Sherwood Festival - Donne e politica

27 / 6 / 2011

30 giugno ore 21.00

Donne e politica

Ne discutono:

Alisa Del Re - Docente di Scienze Politiche Università di Padova

Anna Simone - Ricercatrice di sociologia presso l'Università  Suor Orsola Benincasa

Federica Giardini - Ricercatrice di Filosofia politica presso la facoltà di Filosofia dell'Università di Roma Tre

con:

Collettivo Infosex- Esc atelier - Roma

Casa delle donne occupata Lucha y Siesta -Roma

Fuxia Block - Padova

Donne in movimento - Padova

Video intervento di Franca Bimbi Università di Padova

Coordina ed introduce Serena Orazi

Uno scenario di tumulti e di conflitti si è aperto a livello europeo e globale: una moltitudine di donne e uomini si è espressa contro gli effetti della crisi economica, affermando nuove pratiche di democrazia. In un contesto in cui tutta la forza viva del lavoro si è riappropriata delle strade, dei beni comuni, del proprio futuro, è emerso un nuovo, incredibile protagonismo delle donne. 

La situazione contingente è stata occasione per riprender parola, per affermare il proprio punto di vista. La rapida sequenza politico-mediatica, fatta di scandali, smentite, spasmodiche attenzioni, ha svelato come il nodo centrale per il potere sia la normazione, il controllo e la discussione attorno la sessualità e la vita. La capacità riproduttiva, la forza produttiva – le loro sovrapposizioni, le loro anomale biforcazioni – riassumono tutte le caratteristiche vitali di cui l’economia e la politica si fanno oggi carico, ponendo al centro di questa complessità le donne. Precarie in maternità, costrette a firmare le dimissioni in bianco, madri che possono contare sul  telelavoro come unico welfare, donne che vengono moralmente separate in “sante e puttane”, migranti che sostituiscono le funzioni di scuole e asili a prezzo di sfruttamento, studentesse di ogni eta' che si barcamenano per ottenere dal consultorio di turno l’assistenza adeguata.

Al femminile viene sempre assegnato da parte del potere e dei media mainstream lo statuto di debolezza vulnerabilità, vittimita',  ma solo fino a quando queste condizioni non si rovesciano, nelle lotte concrete, in forza collettiva, alleanza, nuova narrazione. Tutto l'insieme di iniziative cui abbiamo dato corpo quest'anno, dalla manifestazione del 13 febbraio alle campagne antiviolenza, dalle iniziative sui consultori all' 8 marzo, hanno reso visibile una grande aspettativa da parte di migliaia di donne che hanno riempito le piazze: dando vita ad un grande spazio pubblico  fatto di parole e di azioni. Ma molto c’è ancora da fare, occorre inventare prospettive, immaginare campagne, definire obiettivi concreti. Valutare il senso della prepotente presenza delle donne nelle dinamiche italiane ed europee del conflitto, significa anche ripensare daccapo un futuro di cooperazione, partecipazione e comune, per  le donne, per gli uomini e per tutti gli altri.

Per approfondimenti 

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