In
vista della mostra convegno di Terra Futtura, in programma a Firenze
dal 27 al 30 maggio, abbiamo incontrato Andrea Tracanzan della
Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Andrea è uno degli
organizzatori dell’evento Words World Web, lo spazio dedicato a
Zoes.it, un social network particolare, una zona “equo-sostenibile”.
Global Project) Innanzi tutto, che cos'è Zoes?
Andrea Tracanzan) Zoes è un social network nato dalla collaborazione tra la Fondazione
Culturale di Banca Etica e Fondazione Sistema Toscana per offrire una piattaforma di incontro e di scambio a quanti in Italia hanno intrapreso (o vogliano intraprendere) stili di vita, di produzione e di relazione sostenibili. L'idea di fondo è quella di offrire uno spazio riconoscibile per creare relazioni tra soggetti che condividono percorsi di responsabilità sociale e ambientale. Zoes è una piattaforma libera, regolata da una carta dei principi che tutti gli utenti sottoscrivono, e permette attraverso diversi strumenti (pagine personali, blog, forum, gruppi, mappe, ecc.. ) di contribuire a un'informazione che nasce dal basso: tutti i contenuti di Zoes sono generati dagli utenti. Non solo informazione legata all'attualità o in forma di notizie ed eventi però! Una delle ricchezze che la community di Zoes ha dimostrato di offrire si basa su contenuti orientati al saper fare, all'incontro tra la domanda e offerta di competenze che vanno dall'autoproduzione, alle rinnovabili, alla finanza etica ecc... Un modo per mettere in comune esperienze e saperi e per renderli replicabili e accessibili.
GP) Zoes sarà protagonista a Terra Futura con lo spazio Words World Web? Diamo il link al programma completo, ma puoi anticiparci qualcosa? Io dico subito che saremo presenti anche noi come Globalproject, il progetto ReBiennale e che pure Yabasta avrà un proprio spazio in mostra...
AT) Dal 28 al 30 maggio lo
spazio di Zoes a Terra Futura si configura come una sorta di evento
nell'evento e segue quella che è la filosofia di Zoes: intercettare
le reti e offrire luoghi virtuali o fisici di intersezione.
A
Words, world, web avremo fianco a fianco mondi che abbiamo conosciuto
nella rete, che condividono alcune idealità di fondo, ma che ancora
non si conoscono o non si riconoscono: il rischio di
autoreferenzialità c'è anche in rete, il rischio di parlare solo
alla propria comunità di riferimento va affrontato seriamente per
evitare che l'unico luogo di influenza possibile nel nostro paese
restino i media tradizionali. In tre giorni vedremo fianco a fianco
esperienze nate e cresciute sul web e esperienze di comunità reali,
blogger, pubblicitari, movimenti, imprenditori.... un bel casino
insomma :-)
Il link poi con Globalproject, ReBiennale e Yabasta
nasce con questo spirito, confrontarci per trovare terreni di azione
comune e allargare la base di chi ha idee e capacità per dare forza
a un progetto di
cambiamento.
GP) A Words Word
Web si parlerà di reti e democrazia, di impresa, di ambiente e di
altro ancora, con tutti questi elementi che ruotano intorno al perno
concettuale della sostenibilità. Quali potenzialità vedi
nell'intreccio tra questi elementi?
AT) Democrazia, economia e
ambiente sono i tre nodi cruciali nella crisi e mai come adesso se
ne vede l'interdipendenza. Il nuovo concetto che dobbiamo essere
capaci di esprimere è che non può esserci giustizia sociale senza
sostenibilità ambientale. Dobbiamo essere capaci di pensare
all'economia in termini di motore delle relazioni sociali e del
rapporto uomo / ambiente, dobbiamo comprendere che finchè l'economia
è in mano a questo mercato (agli hedge fund, agli speculatori, alle
multinazionali, ecc...) non può esserci democrazia.
GP) Tu hai una formazione da economista, quasi dieci anni di lavoro
alle spalle nel terzo settore e in quello della finanza etica. Nella
crisi in atto, finanziaria e allo stesso tempo ecologica (ovvero
legata ad un tracollo dell'interpretazione capitalistica del termine
sviluppo) non sembra prevalere, a livello della governance mondiale,
la scelta della green economy quale exit strategy privilegiata. Alla
luce di ciò mi pare che siano ancora più importanti quei processi
di impresa sostenebile e cooperativa che generano indipendenza dal
sistema. Qual'è la tua opinione in proposito e quali sono le
strategie
per "fare rete" a questo livello?
AT) I poteri che vengono messi
in discussione da questa crisi sono i poteri veri del governo del
pianeta, non possiamo aspettarci una via di uscita istituzionale,
non saranno i governi a scegliere la Green Economy... la risposta
può venire dai cittadini, dalle comunità. Questo è il vero
elemento di rottura, da anni ci siamo detti che era importante agire
localmente e pensare globalmente, questo resta vero, ma quale deve
essere la portata della nostra azione locale? Esistono già in
tutta Italia percorsi di economia alternativa e solidale che si
intrecciano nelle comunità, dai gruppi di acquisto solidale, alle
fiere di economia alternativa, ai movimenti per la difesa del
territorio e dei beni comuni. Anche se molte esperienze interessanti
hanno perso la loro spinta innovativa in un legame economicamente
troppo profondo con le amministrazioni pubbliche, oggi bisogna
sapersi affrancare e dare il via a esperienze produttive, agricole,
artigianali e culturali capaci di camminare con le proprie gambe,
capaci di essere davvero autonome e di trovare la propria forza
in forme di economia solidale e di rete.