Decreto Caivano: lo schema rodato del Governo Meloni tra isterismo mediatico ed efficienza penale

9 / 9 / 2023

A quasi un anno dalla formazione del Governo ormai lo schema del suo funzionamento è abbastanza palese. Al fatto che assume rilevanza mediatica corrisponde l’azione massiccia e repentina: all’inizio furono i rave, poi la strage di Cutro, sino agli stupri di gruppo a Palermo e - pochi giorni dopo - a Caivano.

Gli episodi citati sono tutti accomunati - per via e per mezzo della loro mediaticità - dall’accrescimento coartato di un senso di insicurezza nella popolazione, creati da “allarmi sociali” veri o presunti tali che appaiono destinati ad ingigantirsi senza sosta se non si interviene nell’immediatezza.

Detto fatto, i supereroi sono pronti ad intervenire con prontezza convocando un immediato Consiglio dei Ministri. Su quel tavolo, ecco il menù tradizionale recante i soliti strumenti a “difesa della collettività”: aumento delle pene e delle misure detentive, carcere duro, più arresti, allontanamenti, avvisi orali, et similia. Dall’eccezione alla regola, i decreti legge eterogenei e “mappazzoni” si moltiplicano emergenza dopo emergenza, pronti a rappresentare l’efficienza senza sosta di un Governo che lavora su ogni problema che si presenti.

Il pronto intervento panpenalista è facilissimo e, senza dubbio, economico. Nessun impegno di spesa, nessun intervento della Corte dei Conti sul provvedimento, basta il CdM, un decreto legge che non necessita di nessuna interlocuzione col Parlamento, una pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed il gioco è fatto.

Diversa è invece l’impostazione istituzionale del Governo dinanzi a questioni nevralgiche che però, oltre a risultare meno adatte ai dettagliatissimi reportage da pornografia del dolore, risulterebbero dannatamente costose. Morti sul lavoro (dalle impalcature ai binari), rischio povertà peggiorato con l’eliminazione del reddito di cittadinanza, inflazione alle stelle, disoccupazione e stipendi da fame. A riguardo, il Governo alza il naso verso Bruxelles senza mettere mai mano a riforme ben che meno al portafoglio.

Ritenuta doverosa la premessa per costruire attorno un contesto adeguato, veniamo ora al Cdm del 7 settembre 2023 e al correlato Decreto legge recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.

Innanzitutto, non accade spesso, al di là delle emergenze climatiche o catastrofiche naturali (alluvioni, terremoti) che lo Stato prenda dei provvedimenti diretti nei confronti di un Comune. Caivano, 35mila abitanti, 14 km da Napoli, con sindaco democraticamente eletto, avrà un commissario straordinario (Fabio Ciciliano dirigente medico della Polizia di Stato) che dovrà predisporre un “piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio comunale”.

Tutto questo con il supporto tecnico-operativo della società per azioni Invitalia, cioè l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, connessa al Mef. Nuove opere all’orizzonte, dunque, in un territorio che di opere e di connessi disfacimenti ne conta già abbastanza. Basti pensare alla vicina Scampia, Secondigliano (Na), le cui 2 vele delle 3 rimaste (le altre sono state demolite nel 1997, 2000, 2003, 2020) saranno abbattute nel 2025 grazie a 70 milioni di euro ottenuti solo attraverso il PNRR, e nel frattempo, laddove sorgevano le altre - nonostante le promesse - non è che rimasto un vuoto polveroso, una sorta di ground zero ma di monumento all’ei fu degrado debellato.

Le altre misure che compongono il “mappazzone” sono di taglio generale volte a contrastare la “recrudescenza della devianza giovanile” (vengono utilizzate proprio queste parole). Il Governo ha ritenuto dunque di ampliare le misure tuttora utilizzate per gli adulti anche nei confronti dei minori (per lo più dai 14 anni). Daspo urbano in primis e foglio di via obbligatorio, si potenzia poi la facoltà di arresto in flagranza per il reato di “porto d’armi od oggetti atti ad offendere” e si inaspriscono, fino a raddoppiarle le sanzioni relative a tale reato. Si aumenta anche la pena per il reato di spaccio di stupefacenti nei casi di lieve entità. Novità delle novità, l’ammonimento del Questore per i minori dai 12 ai 14 anni, in questa nuova e peculiare forma i genitori dovranno recarsi assieme al figlio/a dinanzi al Questore e risponderne direttamente con un'ammenda dai 200 fino ai 1000 euro. Si inseriscono nel solco anche i provvedimenti volti a vietare i dispositivi elettronici ai minori interessati da tali reati.

Si interviene poi in maniera molto incisiva sul processo penale a carico di imputati minorenni per quanto riguarda l’accompagnamento presso gli uffici di polizia in caso di flagranza e la custodia cautelare. A chiusura del decreto, vengono “buttati sul tavolo” 6 milioni di euro per potenziare gli istituti scolastici dell’intero meridione, con potenziamento del corpo insegnanti, laddove vi siano situazioni di dispersione scolastica.

Tale decreto fa seguito ad un blitz massiccio che ha portato al Parco Verde di Caivano (frazione residenziale) un totale di 400 interforze di polizia. Un’operazione ingente assolutamente simbolica. Non serve essere investigatori della Procura distrettuale antimafia per capire che in un momento del genere, in cui i riflettori di tutt’Italia venivano puntati su Caivano, chi doveva sbarazzarsi di qualcosa l’aveva anzitempo già fatto.

SI tratta di agenti provenienti da decine di corpi di polizia - numeri degni di un’operazione bellica - hanno quindi, a finale, rinvenuto 44 mila euro (forse una settimana di proventi di spaccio?), 800 grammi di cannabis e degli esotici scoiattoli di Prevost (veri!). Come volevasi dimostrare: la criminalità aveva già ampiamente delocalizzato altrove, in attesa che i riflettori si spegnino repentinamente per riaccendersi altrove, dinanzi all’ennesimo caso ghiotto per telecamere, giornalisti e macchine del fumo.