Napoli - A Mezzocannone Occupato una notte di ordinaria follia poliziesca

14 / 5 / 2017

Riprendiamo un testo di  Insurgencia, relativo ad un’ inquietante vicenda di abuso potere da parte delle forze dell'ordine avvenuta la scorsa notte a Napoli, a Mezzocannone Occupato. Nelle stesse ore, alla Sanità, la camorra compiva l'ennesima sparatoria nella piazza di San Vincenzo, la stessa piazza dove, poco più di un anno fa, veniva ucciso il sedicenne Gennaro Cesarano.

A Napoli non comandano le forze dell'ordine
Giù le mani da Mezzocannone occupato
Giù le mani dai centri sociali


Ieri notte è andata in scena l’ordinaria follia delle forze dell’ordine della nostra città.
I fatti: come ogni sabato sera la saletta bar di Mezzocannone 12 Occupato era aperta. Il centro storico è sempre pieno di gente e ne approfittiamo per passare un po’ di musica, offrire qualcosa da bere e da mangiare a prezzi popolari e approfittarne per raccontare ai passanti delle prossime iniziative in calendario.
All’improvviso si presentano all’ingresso del 12 non meno di quindici volanti dei carabinieri. Uno spiegamento di forze che non sarebbe comprensibile per un blitz in uno dei covi dei boss mafiosi super-ricercati del paese. 
Figuriamoci, invece, se l’obiettivo è un centro sociale universitario che – di sabato sera – ha la musica “troppo alta”.
Immediatamente abbiamo provato a capire cosa stesse succedendo, ribadendo soprattutto che in uno spazio universitario non è possibile fare blitz polizieschi di massa.
I nostri “interlocutori” però non avevano grande interesse ad interloquire. Il risultato: una porta sfondata, l’aggressione degli attivisti che stavano gestendo la serata e che hanno provato a difendere lo spazio, il fermo, l’identificazione e denuncia di uno di loro (che stava riprendendo la scena con il cellulare e quindi doveva essere immediatamente bloccato) – portato in caserma e, nel viaggio, minacciato di percosse – e, come colpo di scena finale, la “misteriosa” sparizione dell’incasso delle sottoscrizioni volontarie della serata.
Su questo vorremmo dire poche cose: che la programmazione di Mezzocannone Occupato andrà avanti nonostante questo blitz intimidatorio e paracamorristico è scontato, ma ci teniamo a precisarlo.

Quello che invece non è scontato è l’andazzo con cui, da qualche tempo, le forze dell’ordine di Napoli si propongono come forza di governo della città, bypassando ogni mediazione e procedendo su una strada a dir poco inquietante.

Certo, un blitz di questa portata all’interno di uno spazio occupato universitario è cosa che, in città, non si vedeva da tempo.

Chi pensa di fermarci, comunque, avrà un risveglio molto amaro. Non saranno cinquanta “facinorosi”, “teppisti” e “violenti” – legittimati da un distintivo e decisamente su di giri nella loro balorda notte in servizio – a fermare il nostro lavoro, la nostra comunità, il nostro tentativo di scrivere, un pezzetto alla volta, la storia di una Napoli libera da ogni potere, da ogni clientela, da ogni fascismo, da ogni abuso.

I nostri compagni non si toccano!
Mezzocannone occupato non si tocca!

#jatevenne