Riprendiamo un testo di Insurgencia, relativo ad un’ inquietante vicenda di abuso potere da parte delle forze dell'ordine avvenuta la scorsa notte a Napoli, a Mezzocannone Occupato. Nelle stesse ore, alla Sanità, la camorra compiva l'ennesima sparatoria nella piazza di San Vincenzo, la stessa piazza dove, poco più di un anno fa, veniva ucciso il sedicenne Gennaro Cesarano.
A Napoli non comandano le forze
dell'ordine
Giù le mani da Mezzocannone occupato
Giù le mani dai centri sociali
Ieri notte è andata in scena l’ordinaria follia delle forze dell’ordine della
nostra città.
I fatti: come ogni sabato sera la saletta bar di Mezzocannone 12 Occupato era
aperta. Il centro storico è sempre pieno di gente e ne approfittiamo per
passare un po’ di musica, offrire qualcosa da bere e da mangiare a prezzi
popolari e approfittarne per raccontare ai passanti delle prossime iniziative
in calendario.
All’improvviso si presentano all’ingresso del 12 non meno di quindici volanti
dei carabinieri. Uno spiegamento di forze che non sarebbe comprensibile per un
blitz in uno dei covi dei boss mafiosi super-ricercati del paese.
Figuriamoci, invece, se l’obiettivo è un centro sociale universitario che – di
sabato sera – ha la musica “troppo alta”.
Immediatamente abbiamo provato a capire cosa stesse succedendo, ribadendo
soprattutto che in uno spazio universitario non è possibile fare blitz
polizieschi di massa.
I nostri “interlocutori” però non avevano grande interesse ad interloquire. Il
risultato: una porta sfondata, l’aggressione degli attivisti che stavano
gestendo la serata e che hanno provato a difendere lo spazio, il fermo,
l’identificazione e denuncia di uno di loro (che stava riprendendo la scena con
il cellulare e quindi doveva essere immediatamente bloccato) – portato in
caserma e, nel viaggio, minacciato di percosse – e, come colpo di scena finale,
la “misteriosa” sparizione dell’incasso delle sottoscrizioni volontarie della
serata.
Su questo vorremmo dire poche cose: che la programmazione di Mezzocannone
Occupato andrà avanti nonostante questo blitz intimidatorio e paracamorristico
è scontato, ma ci teniamo a precisarlo.
Quello che invece non è scontato è l’andazzo con cui, da qualche tempo, le
forze dell’ordine di Napoli si propongono come forza di governo della città,
bypassando ogni mediazione e procedendo su una strada a dir poco inquietante.
Certo, un blitz di questa portata all’interno di uno spazio occupato
universitario è cosa che, in città, non si vedeva da tempo.
Chi pensa di fermarci, comunque, avrà un risveglio molto amaro. Non saranno
cinquanta “facinorosi”, “teppisti” e “violenti” – legittimati da un distintivo
e decisamente su di giri nella loro balorda notte in servizio – a fermare il
nostro lavoro, la nostra comunità, il nostro tentativo di scrivere, un pezzetto
alla volta, la storia di una Napoli libera da ogni potere, da ogni clientela,
da ogni fascismo, da ogni abuso.
I nostri compagni non si toccano!
Mezzocannone occupato non si tocca!
#jatevenne