Arresti, bastonate, lacrimogeni, colpi in aria per disperdere la folla, decine di feriti oggi a Teheran nel giorno dedicato alla memoria di Neda Agha-Soltan e degli altri giovani uccisi durante le manifestazioni post-elettorali del giugno scorso.
Prima le cariche selvagge sui manifestanti e gli arresti al cimitero di Behesht Zahra, dove è sepolta Neda, poi in centro città quando i manifestanti, sempre più numerosi, si stavano avvicinando in diversi cortei alla "Grand Mosalla", un grande spazio all'aperto dove normalmente si celebra la preghiera. Qui si sarebbe dovuta svolgere una commemorazione con 90 minuti di silenzio ma le forze di polizia del presidente Mahmud Ahmadinejad anche a bordo di motociclette, sono intervenute pesantemente per disperdere con il lancio di gas lacrimonegi e l'utilizzo di manganelli e cinghie i gruppi di manifestanti che si trovavano nelle strade attorno al Mosalla.
Gli agenti, secondo quanto riferiscono testimoni, minacciavano e rompevano i finestrini alle vetture degli automobilisti che suonavano il clacson, il segno di protesta che accompagna dal 12 giugno la contestazione tra i sostenitori di Mousavi.
Il leader dell'opposizione Mir Hossein Moussavi appena giunto al cimitero è stato circondato da centinaia di poliziotti che lo hanno costretto ad andarsene.
Tra le persone arrestate al cimitero anche il regista e intellettuale antiregime, Jafar Panahi vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 2000 con il film "Il cerchio" e Mahnaz Mohamadi, una giovane regista di documentari.
La cronaca della giornata è stata seguita in tempo reale attraverso Twitter ed alcuni blog.
Vi segnaliamo il report multimedia di Revolutionary road, un prezioso lavoro di comunicazione indipendente.
