Dopo le prime risposte negative i migranti truffati dallo Stato e dalle mafie occupano ancora una gru e le istituzioni cominciano ad ascoltare

Padova - I migranti sulla gru contro la sanatoria truffa

16 / 6 / 2011

Era cominciato tutto così, con una gru occupata a Brescia, una lotta estenuante e lunga, loro, i migratni truffato dallo stato e dagli aguzzini durante la sanatoria 2009, avevano scelto lo nel dicembre 2009 di salire lì sopra: un atto di cittadinanza che aveva stravolto il silenzio.
Dopo qualche giorno la torre occupata di Milano e negli ultimi giorni di febbraio di quest’anno sempre a Padova, i migranti per farsi ascoltare avevano occupato la facciata delle Basilica di Sant’Antonio dopo 4 notti passate accampati sotto la Prefettura.

Dopo mesi nessuna risposta. Anzi, nonostante la vittoria al Consiglio di Stato e le centinaia di denunce nei confronti dei truffatori, ancora il permesso di soggiorno sembra lontano. Maroni ha diramato una circolare che sospende il rilascio dei permessi nonostante la sentenza, mentre le procure faticano a rilasciare i permessi di soggiorno (art 18) che permetterebbero la protezione oltre che le testimonianze dlle vittime.

Così, dopo essere ripartiti mercoledì con una mobilitazione che dopo un incontro in Prefettura, finito con un nulla di fatto, ha bussato la porta del Comune e della Curia, dopo le rassicurazioni sul sostegno del Vescovo e la mozione annunciata da alcuni consiglieri comunali di maggioranza, i migranti, ancora accampati in presidio insieme ai tunisini approdati recentemente a Lampedusa hanno scelto, intorno alle 15 di giovedì di scalare come a Brescia una gru che guarda dall’alto il tetto della Prefettura di Padova.

Chiedono il rispetto della sentenza e il rilascio dei permessi. Chiedono un tavolo di lavoro sulla truffa che nel Veneto ha visto operante una vera e propria associazione a delinquere legata alla Camorra di cui ancora nessuno conosce i veri contorni e su cui forse qualcuno non vuole andare fino in fondo.

Ma loro, Eugene, John e Khalid sono lì su e non scenderanno fino a quando non verranno accolte queste loro richieste.

Grandi movimenti, macchine importanti, un via vai continuo di cravatte e scarpe lucide, un continuo vociare di telefonate: le autorità cittadine sono accorse velocemente a cercare di sbrogliare una matassa per troppo tempo lasciata nel dimenticatorio.

In queste ore (23.15) sono in corso le trattative. Il Prefetto, chiuso nelle stanze del Palazzo sotto la gru e continuamente pressato dalle urla dei dimostranti, insieme al Questore ed al capo della Digos hanno iniziato a produrre le prime proposte al presidio ricevute da Luca Bertolino dell’Associazione Razzismo Stop che con altre associazioni supporta la protesta: 20 permessi di soggiorno per i migranti a cui era negato in virtù della circolare Manganelli.

Troppo poco. La lotta non si ferma.

Intanto arrivano ancora acqua, coperte, tende. La cena viene dallo Shervood Festival in queste ore in allestimento.

La gru non è dotata di cabina per cui i migranti sono attrezzati sui tre pianerottoli che precedono la parte superiore. Da sopra urlano e ricevono gli applausi e i cori di risposta di chi sta sotto.

Intervento di Sadik

 Sadik ha voluto raccontarci la sua storia

Intervista a Sadik

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