Padova - Sgomberati operai migranti

Sfondate all'alba le porte di un centro di accoglienza autogestito da sei anni

20 / 11 / 2008

Questa mattina all’alba decine di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa hanno sgomberato violentemente il centro di accoglienza autogestito di Pontevigodarzere, nel comune di Padova, abitato da lavoratori migranti di varie nazionalità.
Hanno sfondato le porte e trascinato in strada le persone che erano ospitate all’interno della struttura, un vecchio consiglio di quartiere in disuso da anni, che dal 2002 era stata trasformata in luogo di accoglienza.

Da segnalare che alla “brillante” azione militare gestita dalla Questura di Padova, hanno partecipato attivamente agenti della polizia municipale e vigili del fuoco, sotto la direzione attenta dell’Assessorato agli Interventi sociali della giunta Zanonato, che, lo ricordiamo, è composta anche da Rifondazione “ala Ferrero”.
La vergognosa e squallida operazione ha un mandante preciso: l’assessore Sinigaglia, patron del circuito cattolico del business sui migranti e noto esponente del Pd. Il centro di Pontevigodarzere ha ospitato in questi anni oltre cinquanta lavoratori provenienti dal Senegal, Nigeria, Moldavia, Congo e Serbia, tutti regolarmente presenti in Italia e impiegati nelle fabbriche della provincia.
Il centro ha sempre funzionato come residenza temporanea per lavoratori che, nella stragrande maggioranza, avevano il problema dell’impiego precario ed intermittente, e non potevano reggere il meccanismo degli affitti di mercato. Non sono stati rari nemmeno i casi in cui, pur volendo trovare una sistemazione più stabile, alcuni lavoratori si sono scontrati con l’impossibilità di farlo proprio perché migranti.
Il Comune di Padova, e il suo Assessorato agli interventi sociali offre, a fronte delle migliaia di lavoratori e lavoratrici migranti impiegati sul suo territorio, circa trenta posti letto per l’accoglienza e il ricovero emergenziale; questo da un lato favorisce il business delle strutture private, dall’altro condanna molte persone ad essere precarie, ogni giorno, anche per il posto dove dormire.
Appare un vero e proprio crimine tralaltro, in questa epoca di crisi e recessione produttiva, sgomberare e togliere un tetto a degli operai, che tralaltro non possono avvalersi di nessun tipo di ammortizzare sociale. In generale comunque, visto che in Veneto si parla di un mutuo su cinque insoluto e di una gravissima situazione che investe proprio i migranti che vivono e lavorano qui, comprese le loro famiglie, mettere in atto un’operazione del genere significa essere peggiori di qualsiasi comune leghista.
E’ interessante soffermarsi su un incontro, avvenuto proprio all’inizio della settimana, tra gli attivisti di Razzismo Stop che hanno sempre sostenuto il centro, e il Comune, rappresentato dagli assessori Sinigaglia (int. Sociali-margherita), Daniela Ruffini (politiche abitative-rifondazione), Carrai
(polizia municipale-Pd).
Le rassicurazioni istituzionali per bocca dei tre membri della giunta si erano sprecate: mai e poi mai ci sarebbe stato un intervento di polizia e uno sgombero militare. Il risultato è stato questo.