Vicenza - Dell'alluvione dobbiamo discutere, insieme

Martedì 16 novembre ore 21.00 Assemblea generale al Presidio No Dal Molin

10 / 11 / 2010

Perché i rimborsi non siano solo facili promesse; perché quanto avvenuto non si ripeta più.

Martedì 16 novembre alle ore 21.00 il Presidio Permanente è a disposizione di quanti hanno subito i danni dell’alluvione, per un’assemblea generale

Mentre l’acqua scorreva nelle strade di Vicenza, di Caldogno e di altri comuni, abbiamo visto canoe attraversare la città, persone trasportate nella benna delle ruspe, donne e uomini soccorsi dai mezzi anfibi dei vigili del fuoco. Nelle ore dell’inondazione, ognuno si è mosso con i mezzi che ha trovato; ma ora, con l’alluvione alle spalle e i danni nelle nostre case, siamo tutti sulla stessa barca.

I rimborsi dei danni sono una facile promessa per quanti sono abituati a considerare la vita quotidiana una pausa pubblicitaria tra una escort e un affare; ma l’esperienza di altri territori colpiti da calamità naturali insegna a diffidare dei facili proclami. Allo stesso modo, gli impegni a intervenire in modo strutturale per tutelare il territorio e prevenire disastri come quello che ha colpito Vicenza rappresentano il pane quotidiano per chi guarda alle emergenze come passerelle su cui sfilare.

Il territorio vicentino è stato devastato; anni di incuria e cementificazione l’anno reso fragile, portando il fango nella nostra quotidianità. Le nostre case e i nostri luoghi di lavoro sono stati danneggiati, rendendo ancor più precaria la nostra vita. Ci sono dei responsabili, naturalmente, e questi non portano i cognomi di quanti hanno visto le proprie abitazioni invase dal fango; tanto meno, possono fregiarsi del nome di “Madre Natura”: ha piovuto tanto, ma Vicenza non ha di certo affrontato un monsone o una tempesta tropicale.

Le colpe vanno cercate in chi ha amministrato in modo clientelare il territorio, permettendo cementificazione e devastazione. E oggi i danni si contano a centinaia di milioni di euro e chi li ha subiti deve essere risarcito. Così come l’intero territorio, ferito, deve avere risorse e strumenti per tutelare l’ambiente e i beni comuni.

In questi giorni abbiamo indossato guanti e stivali per aiutare quanti si sono trovati con l’acqua in casa; per liberare dal fango strade e scantinati. E’ stato naturale, per noi come per tanti altri vicentini, mettere a disposizione il nostro tempo libero per impugnare scope e badili e dare una mano. Ora, vogliamo mettere a disposizione i nostri tendoni, come luogo d’incontro di tutti coloro che l’alluvione l’hanno subita e come spazio nel quale discutere cosa fare per impedire che quanto è avvenuto possa ripetersi.

Vi proponiamo di iniziare con un’assemblea generale, martedì 16 novembre alle ore 21.00 sotto i tendoni di Ponte Marchese. Per capire, ragionare, agire sui rimborsi; e pensare, costruire, realizzare gli strumenti capaci di non farci rivivere questa esperienza.